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Sempre con me

Immagine del redattore: Cristiano TuratoCristiano Turato

Ho trascorso la vita a rincorrere l’illusione di un universo in cui cercare Verità, e senza pretese poi, un passo più in la, poterne ricevere almeno la benedizione.


Ho trangugiato situazioni al limite della follia e le maniere becere mafiose di persone differenti in luoghi diametralmente opposti.

Dal centro parrocchiale, alla scuola, al comune, in un negozio, sopra un palco e prima di un concerto, in un santuario, in una chiesa, in casa, a lavoro etc etc etc etc.


Assistere a un alterco condito di bestemmie, urla, offese di vario genere, dieci minuti prima di un concerto a teatro, e poi salire sul palco a cantare di giustizia, verità, coerenza.

Osservare in suolo sacro alla compravendita di voti per l’elezione del sindaco di paese. Alla messa di Natale, nel coro, ascoltare chiaramente una bestemmia, farlo presente e sentirmi rispondere che “io non capisco”. Come tasso la chiamate voi normalità?


Le “armi” che ho usato nel tempo sono sempre state commisurate alla mia crescita interiore e umana, e fin da quando quella voce eterna si è fatta sentire ho combattuto con quello che avevo e l’ho fatto con tutte le forze.


Ho litigato con preti, suore, sindaci di destra, centro e di sinistra, maestri, professori, amici e non e ho scelto così perché esisteva una buona ragione per farlo, cioè quella della Verità.

È certo che si perde. Da quando esiste il mondo la Verità soccombe alla cecità ipocrita dei molti.

È certo che ci si libera in una solitudine che solo all’inizio pesa sul cuore come un macigno.

Piano piano però quella immensità straziante colma di lacrime diventa quell’universo tanto cercato, e quella voce meravigliosa accompagna sempre ogni passo della mia esistenza.


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