Toni c’è. È quell’ingrediente speciale, il fuoriclasse del calcio (per dire), l’intuizione improvvisa, il sole dopo una settimana di pioggia intensa. Insomma è il collante per tutte le vicende del mondo e una luce per le persone che sanno ascoltare e cercano una soluzione. È abitudinario e lo si vede seduto sempre sulla stessa sedia e allo stesso tavolo, sempre: e chi lo muove?
Difficile trovarlo a mani vuote. Nella mano destra stringe abitualmente una “ombra” e non la lascia mai, se non quando deve agitare il braccio destro per spiegare le sue cose, e comunque, mentre parla e rotea l’arto come fosse il bastone di Mosè, protegge la sua ombra con la mano sinistra.
“Voialtri coza voio savere dea vita?”
Alla prossima
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