Da giorni Toni non parla. Tutte le mattine indossa la pettorina arancione da “nonno vigile” e, insieme alla paletta, ciondola pedalando verso la scuola elementare del paese. In pochi minuti prende possesso delle strisce pedonali che portano all’ingresso della scuola, si sente un re. Ogni volta che un bambino arriva sulla sua zona di competenza, Toni lo ferma, guarda con attenzione e poi, agitando le braccia come un disperato, ferma qualsiasi auto che cerca di oltrepassare le strisce. Non esiste automobilista che possa destabilizzare la sua autorità, decide lui il da farsi: “se tratta di putei no ghe ze da schersare”.
È la sua mezz’ora di lucidità e credo ne vada fiero, di certo non per la sobrietà ma per l’orgoglio e la felicità nel sentirsi ancora utile. “Pa i putei questo e altro” dice spesso.
Non molto tempo fa gli mostrarono un video di una manifestazione pro-aborto, più per ridere della sua reazione che per interesse politico-sociale e Toni, brontolando come quando “vien su el caffè”, disse che tutta quella gioia e festeggiamenti per la morte di qualcuno, proprio non la capiva: “i poe essere soeo che maeai de mente” - aggiungendo poi tra lo stupore generale: “ si rendono conto i festeggianti che, se i loro genitori avessero scelto di abortire, non ci sarebbe nulla da festeggiare? Non esiterebbero?” “Ve o go dito, maeai de mente”. Non toccate i bambini a Toni.
Va da sè, sono giorni che non professa parola. I suoi occhi rossi “de ombre”, a parte il colore, sono vuoti e non nutre alcun interesse se non quello di sorseggiare il buon vino ammirando il campanile. Qualcuno del bar ha cercato di indagare sul fattaccio, Toni ogni tanto prende delle pause ma non cosi lunghe, senza riuscire a trovare delle prove concrete. Si sussurra che non ne possa più del circo di Roma, dei fantocci senza anima e senza “coioni”. Non ne voglia più sapere delle nefandezze di quelli seduti sugli scranni della politica, appassionati di tutto ma non del loro popolo. Pare che in un momento di lucidità, abbia blaterato qualcosa come : “Dove sei popolo italiano?”.
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