Sarà l’intolleranza esperienziale consapevole di un uomo che ne ha vissute molte e viste altrettante, molte delle quali prive di quella presenza di sé stessi nella quale trovare il coraggio di raccontare. Sarà che la musica, o se si vuole l’arte, non gira più intorno alle anime e non le accarezza, e sarà pure questa inattività morale dilagante.
Sarà che ogni santo giorno la mia innata curiosità di sapere si scontra con un mondo letteralmente impazzito e fuori controllo.
Sarà che a ottobre 2024 chiedere a una signora di subire un tampone anale per cambiare reparto, il motivo è il coso 19, lo considero un sintomo chiaro di malattia mentale grave e quello che deve cambiare reparto è il direttore sanitario.
Sarà quel che sarà, ne parla la storia del mondo.
È certo purtroppo, e non credo sia un vanto, che fatico a contenere la scimmia urlatrice che ho intrappolato a fatica molti anni orsono.
Ed eccoci. Nefandezza per stupidità.
Il 23 ottobre ’24 parte l’identità digitale e da dicembre sarà per tutti gli italiani.
Nuovamente il bel paese farà da cavia rispetto ai capricci che arrivano da oltre oceano.
Se la memoria non fa le bizze ricordo che nel 2017 la Signora Lorenzin si inginocchiò davanti a Sir Obama firmando un documento che trasformò ognuno di noi in topi da laboratorio.
Ritengo Inappropriato intestardirsi sulle vicende degli ultimi quattro anni- se no te ghe capio te si un mona- che ancora disturbano la nostra quotidianità: vedi tampone anale.
Della Lorenzin lo raccontai, anzi fu la scimmia a farlo, a una festa del pd durante un concerto: provate a immaginare le conseguenze.
Va da sé.
Vi risparmio ulteriori dettagli riguardo l’identità digitale e con passione invito tutti a informarsi adeguatamente.
Detto ciò.
Personalmente non voglio essere obbligato a tenere sempre nella tasca dei pantaloni uno smartphone del tasso.
Non voglio applicazioni simili a miodottore.
Non bramo di avere la carta di identità, la tessera sanitaria, la patente di guida e chissà che altro in nessun wallet.
Voglio la libertà di scegliere se pagare in contanti o con la carta di credito.
Pretendo di scegliere se tenere spento in un cassetto lo smartphone per una settimana.
Non c’è nessuna legge italiana che costringa un cittadino a possedere un telefono, ergo, non siamo obbligati a far nulla di tutto quello che c’è scritto nella manovra del signor Alessio Butti.
It-wallet su appIO quella del green pass del coso19, guarda caso.
Ecco l’Italia del sesso e samba.
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